I bambini della Mongolia

Secondo il censimento della popolazione del 2000, il 46.6 per cento della popolazione mongola sono bambini sotto i diciotto anni. I bambini in età scolastica si estendono al 21 per cento della popolazione della Mongolia.Verso la fine degli anni Novanta la situazione dei bambini e del sistema d’istruzione della Mongolia cominciò a migliorare. In ogni caso, le scuole rurali ancora stanno soffrendo. Le famiglie versano in gravi difficoltà economiche e spesso smettono di mandare a scuola i propri bambini. Gli asili infantili, una volta gratis per tutti i lavoratori, sono divenuti un articolo di lusso per quelli che possono permettersi di inviare i loro figli fra i tre e i sette anni, offrendo così un migliore avviamento alla scuola.

L'abbandono della scuola

La situazione di questo paese è particolare nel senso che si danno più casi di bambini che di bambine che abbandonano la scuola. In termini numerici, il 64 percento dei 44.700 minorenni che abbandonano la scuola dopo le elementari sono maschi. Questi bambini sono vittime della trasformazione socioe-conomica che sta avendo luogo nelle zone rurali. Come risultato delle riforme applicate nelle zone agrarie e nell'economia rurale, alle famiglie risulta più redditizio mantenere i ragazzi lavorando nel campo che inviarli a scuola.La maggior parte dei bambini della campagna spendono la loro infanzia in casa con i loro genitori prendendo cura del loro bestiame. Per la maggior parte di loro un’istruzione completa (gli undici anni previsti dal ministero) e’ effettivamente una sontuosità, visto che se la possono permettere solo le famiglie che hanno sufficienti risorse per assistere i loro greggi.

Il progetto

Ci sembra importante cominciare a sostenere le famiglie più in difficoltà con un aiuto concreto nel campo dell’educazione, offrendo borse di studio per i ragazzi che sperano attraverso gli studi di costruirsi un futuro un po’ meno incerto del presente.
La spesa più ingente è quella delle tasse universitarie, che in media si attesta intorno ai 400.000 tugrug annui pro capite (= 270 euro[1]). Ad Arvaiheer esiste un distaccamento dell’Università’ tecnica nazionale, con corsi d’avviamento ad una professione (meccanica d’impianti, lavorazione del cibo per l’industria alimentare, lingue straniere applicate al lavoro) e curriculum accademico propriamente detto. Per tutte le altre discipline però bisogna che spostarsi ad Ulaanbaatar, dove le spese aumentano per i collegi o gli appartamenti in affitto.La scuola dell’obbligo dovrebbe essere gratuita o quasi, ma di fatto richiede alle famiglie un considerevole sforzo economico, quasi sempre non proporzionato alle entrate[2]. Calcolando per i ragazzi della scuola dell’obbligo una spesa media annua pro capite di circa 100.000 tugrug ( = 67 euro), con la stessa cifra di 270 euro si permetterebbe ad almeno tre bambini/ragazzi un anno scolastico regolare, con quanto occorre per lo studio (libri, contributi scolastici, vestiti per andare a scuola, ecc.).
[1] A febbraio 2007 la valutazione della Banca Nazionale Mongola oscilla intorno a questa cifra.
[2] Va tenuto presente che l’economia familiare si regge ancora in gran parte su beni naturali, soprattutto bestiame (spesso commercializzato per scambio), per cui la scarsa disponibilità di liquidi per le varie spese – tra cui quelle scolastiche – costituisce un problema non indifferente.

Un grazie

Ringraziamo cordialmente a tutti coloro che vorranno interessarsi a questo progetto. Lo spirito di collaborazione e l’investimento di tante energie per la promozione umana sono un segno di grande sensibilità umana e di vero spirito cristiano. A tutti coloro che vorranno unirsi in questa “cordata di solidarietà”, la nostra più viva riconoscenza e l’invito a continuare l’amicizia, a nome nostro e della gente di Arvaiheer.